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Pfizer alza il prezzo dei vaccini del 60% e l'Ue ne acquista altri 900 milioni: la rivelazione del premier bulgaro

Boyko Borissov anticipa l'imminente contratto per la fornitura di farmaci anti-Covid nel 2022 e sottolinea un forte aumento del prezzo per dose

Il prezzo per ogni dose del vaccino Pfizer/BioNTech è destinato a salire di oltre il 60%. A rivelarlo è stato il primo ministro bulgaro, Boyko Borissov, mentre commentava le trattative in corso tra l’Unione europea e i rappresentanti delle due imprese, la statunitense Pfizer e la tedesca BioNTech. La Commissione europea, secondo quanto dichiarato da Borissov, starebbe finalizzando un nuovo contratto per la fornitura di 900 milioni di vaccini nel 2022 e 2023 al costo 19 euro e 50 centesimi a dose, a fronte degli attuali 12 euro. 

Quanto costano i vaccini

I prezzi dei farmaci anti-Covid sono informazioni strettamente riservate e la Commissione europea non ha mai confermato né smentito le cifre in circolazione. Tuttavia, a fine 2020 la segretaria di Stato al Bilancio del Governo belga, Eva De Bleeker, ha twittato il prezzo di ogni dose applicato ai Paesi Ue, salvo poi cancellare il post pochi minuti dopo (quando ormai era stato già riportato da numerose testate). Il vaccino più economico è l’AstraZeneca, che costa 1,78 euro a dose, poco più del 10% del prezzo applicato da Pfizer/BioNTech.

Le parole di Borissov

“Pfizer costava 12 euro, poi è diventato 15,50 euro”, ha affermato ieri il premier bulgaro durante un’intervista. “Attualmente - ha aggiunto Borissov - si stanno firmando contratti per 900 milioni di vaccini al prezzo di 19,50 euro”. Le dosi extra in arrivo dal prossimo anno, secondo il capo del Governo di Sofia, serviranno a contrastare le nuove varianti di coronavirus. “Al momento abbiamo più paura della variante francese”, ha rivelato Borissov.

La solidarietà Ue sulle dosi

La Bulgaria è tra i Paesi che riceveranno dosi extra del vaccino Pfizer entro fine giugno grazie a un meccanismo di solidarietà stabilito a livello Ue per aiutare gli Stati che avevano acquistato meno dosi del vaccino più costoso per scommettere tutto su AstraZeneca, che poi si è rivelata la casa farmaceutica più inaffidabile nel rispetto delle consegne nei tempi stabiliti.


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